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IL NOSTRO COMUNE
Vinchio (Vinch o Vens o Vèins in piemontese) è un comune italiano di 555 abitanti (istat gen 2021) della provincia di Asti in Piemonte.
Il territorio del comune è diviso su un gruppo di colline che si trovano fra le Langhe e il Monferrato, alla convergenza di tre strade romane (Ramaudio, Luparia e Fonsmagna). Insieme a Vaglio Serra e Incisa Scapaccino, fa parte di quei comuni a ridosso della Riserva naturale speciale della Val Sarmassa, famosi per una pregevole coltivazione di vite, da cui si ottengono uve bianche e rosse.
Fra i vini tipici prodotti della zona spicca il Barbera, coltivato soprattutto nelle zone di frazione San Pancrazio e, in particolare, Bric Tre Vescovi, dove il vino prende il nome della frazione omonima a 255 metri s.l.m., poiché storicamente intersezione dei territori della Diocesi di Alessandria, della Diocesi di Acqui e della Diocesi di Asti. Anche lo stesso centro storico, che nel medioevo era sovrastato dal castello dei marchesi Scarampi del Carretto, è circondato dai colli coltivati a vigneto. L'abitato si sviluppa lungo un crinale sulla sponda destra del torrente Tiglione.
È probabile che il toponimo derivi da alcuni documenti dell'XI secolo che attestano la località come Viginti, a indicare, probabilmente, "venti" miglia romane, di un antico percorso articolato che, probabilmente partiva da Alessandria o da Acqui Terme; il termine tuttavia, secondo altri, potrebbe essersi fuso con con la radice celtoligure vi-nt, quest'ultima col significato di altura.
Di antico insediamento prima celtico e poi romano, l'intero territorio fu liberato dai Saraceni da Aleramo del Monferrato, Conte di Acqui, ed è è probabile che un piccolo borgo abbia cominciato a popolarsi grazie alle migrazioni di alcuni abitanti della vicina e preesistente Castelnuovo Calcea, a partire dal XII secolo.
Di proprietà del Marchese di Savona Bonifacio del Vasto, il borgo medioevale passò quindi sotto il potere vescovile, conteso tra il Capitolo di Acqui e Alessandria, per finire sotto le Signorie di Asti a partire dal XIV secolo.
. Passò quindi ai nobili Solaro di Asti, poi al Conte Antonio Scarampi, in seguito, per molti anni, ai Visconti di Pavia, fino almeno all'Impero di Carlo V d'Asburgo. Fu in questo periodo, nel XVI secolo, che fu eretta la Chiesa della Confraternita della Santissima Trinità, più nota come Chiesa dei Battuti, anche se il campanile è ottocentesco. Dal 1735 il feudo passò ai Savoia, che lo annessero al Regno di Sardegna. Nel XVIII secolo fu ampliata la chiesa parrocchiale dei Santi Marco e Vincenzo.
Nel XX secolo Vinchio si distinse altresì come luogo di rifugio di sfollati e antifascisti della seconda guerra mondiale, luogo di rastrellamenti ed esecuzioni sommarie nel giugno e luglio 1944, tanto da istituire una Casa della Memoria della Resistenza e della Deportazione di Vinchio.
Negli anni più recenti, il paese ha riqualificato il borgo e le sue offerte turistiche ed eno gastronomiche.
Il 27 maggio 2019 è stata eletta Sindaco CHIARA ZOGO, prima donna vinchiese a ricoprire il ruolo di primo cittadino.