CHI SIAMO
VINCHIO: UN PAESE, UNA PROLOCO
La pro loco di Vinchio, così com’è, la si può dir nata sul fare degli anni ‘70 anche se il formale atto costitutivo reca la data del 21 marzo 1965 dove alle ore 18,15 alcune figure vinchiesi, sia d’origine che d’adozione, si riuniscono nella sala municipale di Vinchio per dar vita ad una associazione PRO VINCHIO.
Tra queste, ricorda SEVERO LAIOLO, che in seguito alla sua pluridecennale collaborazione con essa, ne è diventato memoria storica,devono essere ricordate in particolare FRANCO LAIOLO e GIUSEPPE REGGIO.
Intorno a loro si catalizzarono le energie di molti compaesani pronti a sostituire quei gruppi famigliari, che di anno in anno si consociavano per dar corso alla tradizionale festa di fine Agosto.
L’anno di ufficializzazione è il 1967, anche se bisognerà attendere il mandato presidenziale di ROSETTA LAIOLO per vedere l’associazione di promozione turistica prendere uno slancio inaspettato.
Fu un’esperienza entusiasmante grazie al contributo di tante persone che collaborarono fattivamente dedicando alla buona immagine del paese, sia ore di lavoro che novità di idee.
La sagra classica dei tre giorni si sviluppò così per tutto il mese fino a prendere il nome di AGOSTO VINCHIESE, realizzato anche in collaborazione con il Comitato delle vicina frazione di NOCHE i cui festeggiamenti patronali tradizionalmente ricorrono intorno al FERRAGOSTO. Feste per tutti dunque.
Esse riuscivano ad interessare un folto pubblico forestiero per le scelta soprattutto degli ospiti talvolta di prima grandezza sul piano nazionale che animavano le tante serate. Visto il gradimento, il calendario degli appuntamenti si dilatò, e nei tempi d’oro le proposte cominciavano ad essere organizzate già nel tardo luglio per protrarsi fino ai primi di Settembre. Anche l’offerta cominciò a diversificarsi ed arricchirsi; alla classica serata danzante si cominciò a pensare di affiancare lo spettacolo nel suo significato più ampio.
Si cominciò poi ad offrire in sordina i primi buffet enogastronomici che gradualmente si trasformarono in appuntamenti conviviali veri e propri.
In quei tempi, in conseguenza forse al periodo d’oro che in provincia viveva questo tipo di manifestazione, si partecipò con successo non soltanto al Festival delle sagre in programma ogni Settembre nel capoluogo, ma anche ad analoghe iniziative per tutta la regione. Tutto questo fervere di attività, lasciò una profonda traccia anche in paese dove fu edificata una struttura semi mobile che ancora oggi è fondamentale per la realizzazione dei tanti eventi che gemmarono affiancandosi alla tradizionale sagra tardo estiva. Prima per importanza è la festa primaverile dapprima dedicata soltanto alla valorizzazione dell’asparago, ortaggio la cui crescita e maturazione è favorita dalla terre leggere composte dai depositi pliocenici che ricoprono gran parte della superficie del territorio un tempo fondale marino. A questa sagra fu presto affiancata la rievocazione di una battaglia che la memoria collettiva ricorda essere stata combattuta millanta anni fa in una angusta valle a nord del paese dove si era insediata una colonna di Saraceni provenienti dalla Liguria…
Cosi essere presidente della PROLOCO divenne onore ambito. L’ente si poneva infatti all’attenzione meno ufficialmente del comune e quindi, questo suo modo di essere meno formale, era più sentito, più a portata di mano, quasi una possibilità offerta a tutti, a rappresentare l’appartenenza ad un territorio di antiche tradizioni. Queste erano erano nate, cresciute ed ora ancora sono coltivate da tutte quelle persone di ieri e di oggi impegnate tutte insieme a non farle dimenticare.
A ROSETTA LAIOLO successero GABRIELE PONTESILLI, GIOVANNI GARBEROGLIO, ALBERTINO ALPAN, GIUSEPPINA VENTURINO, ALBERTO ROMAGNOLO e ALESSANDRO PAVESE che, sebbene in tempi assai mutati, con il trascorrere degli anni si sono prodigati a portare avanti, sia pure con i dovuti accorgimenti, quella corale iniziativa.
A tener le redini dal 2017 è ora NADIA OLMO che con grande dinamicità, spirito di iniziativa e collaborazione di tanti volontari, si pone quale validissimo epigone di cotanto passato.
copyright 2017 Domenico Bussi
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